Prima edizione - De Silva 1947. |
Levi aveva cominciato a scrivere il suo libro al suo ritorno da Auschwitz. Nel 1946 propose il suo lavoro a molti editori, tra i quali appunto Eiunaudi ma anche le Edizioni Comunità di Olivetti: senza successo. I primi capitoli uscirono allora nel 1947 sul settimanale della Federazione del PCI vercellese L'Amico del Popolo. Sempre nel 1947 il libro venne finalmente pubblicato da una piccola casa editrice piemontese, la De Silva, in 2500 copie. L'accoglienza della critica fu particolarmente tiepida, fatta eccezione che per una entusiastica recensione di Calvino sull'Unità, che lo definì un "libro magnifico, che non è solo una testimonianza efficacissima, ma ha delle pagine di autentica potenza narrativa, che rimarranno nella nostra memoria tra le più belle della letteratura della Seconda guerra mondiale". Ne andarono vendute pochissime copie: qualche tempo dopo la De Silva fu assorbita dalla Nuova Italia di Firenze, e nel 1966 tutti gli invenduti di questa prima edizione -depositati in un magazzino-vennero irrimediabilmente danneggiati dall'alluvione.
Quando all'inizio degli anni Cinquanta cominciò a collaborare con l' Einaudi come traduttore scientifico, Levi ritornò a proporre il suo libro alla Casa Editrice torinese. Glielo rifiutarono ancora, e poi ancora. Dovette attendere il 1958, affinchè -grazie soprattutto ad un mutato interesse per l'esperienza dell'Olocausto- l'Einaudi decidesse di pubblicare SE QUESTO E' UN UOMO, ad undici anni dal primo rifiuto.
Il libro di Primo Levi negli anni seguenti vendette oltre un milione e mezzo di copie ed ebbe quasi 30 traduzioni in lingue straniere.
Il volantino pubblicitario della prima edizione (De Silva 1947) |
L'edizione originale (De Silva, 1947) di "Se questo è un uomo" è disponibile presso la LIBRERIA MINERVA
PER APPROFONDIRE:
-Sulla vicenda editoriale di SE QUESTO E' UN UOMO:
- Su Primo Levi:
-Per una storia dei "rifiuti editoriali" nell'editoria italiana
G. C. Ferretti, SIAMO SPIACENTI. CONTROSTORIA DELL'EDITORIA ITALIANA ATTRAVERSO I RIFIUTI, Bruno Mondadori