CARLO GOLDONI: COMMEDIE PER TUTTE LE STAGIONI E PER TUTTE LE EDIZIONI...




Marco Alvise Pitteri da Lorenzo Tiepolo, 
Ritratto di Goldoni, incisione, in Carlo Goldoni,
 Commedie, Venezia, Giambattista Pasquali (1761)
Le edizioni a stampa dal Settecento ai giorni nostri

“La mia vita non è interessante. Ma può darsi ,fra qualche tempo avvenire, che in un angolo d'antica biblioteca si trovi una collezione delle mie opere. Saravvi forse alcuno curioso di sapere chi fosse quell'uomo singolare, che ha avuto in mira la riforma del Teatro del suo paese, che ha posto in scena e sotto il torchio centocinquanta commedie in verso e in prosa, tanto di carattere che d'intreccio; ed ha vedute, vivendo, diciotto edizioni del suo Teatro.” Così scrive Goldoni nella prefazione delle sue Memorie; ben consapevole dell'importanza dell'aspetto editoriale dei sui lavori teatrali. Durante la sua lunga vita Goldoni curerà e si occuperà direttamente della promozione di ben cinque edizioni dei propri lavori : un fatto allora del tutto inusuale e forse unico nel mondo della produzione teatrale. Al tempo l'autore dipendeva spesso da una compagnia e sulla propria opera, una volta ceduta al committente, non poteva pretendere alcun diritto. A quanto pare, la scelta di occuparsi personalmente di ognuna di queste cinque diverse edizioni fu lungimirante perchè a ciascuna di esse corrispose un passaggio importante e talora una vera e propria svolta nella sua lunga carriera.


Bettinelli (1750-55)
L'edizione Bettinelli (1750-55) è la prima di queste cinque edizioni d'autore. Contiene 36 commedie; Goldoni ottiene l'autorizzazione a pubblicarla in accordo con il capocomico Girolamo Medebach, con la cui compagnia stava lavorando in quel periodo. Subito dopo però, viene assunto al teatro San Luca e lascia la compagnia Medebach, il quale probabilmente non la prende bene: nasce un'inevitabile diatriba che si conclude -per Goldoni- con la perdita dei diritti sulla propria opera.
Niente paura: Goldoni comincia subito a muoversi per promuovere una nuova edizione, appositamente riveduta e ampliata (50 commedie). Naturalmente occorre spostarsi da Venezia, dove ha perso il privilegio sui suoi lavori: viene così alla luce la fiorentina edizione Paperini (1753-1757), una versione di estrema importanza per gli adattamenti linguistici realizzativi; i passi in dialetto -ad esempio- sono spesso toscanizzati: la lingua di Goldoni subisce una “ripulitura”.
Paperini (1753-1757)
 La successiva nomina a rango di poeta di corte da parte del duca di Parma in 1757 è l'occasione di una nuova edizione veneziana delle commedia, o per meglio dire di un'edizione di inediti rispetto alla prima edizione veneziana (probabilmente i problemi di copyright legati alla Bettinelli non erano ancora stati risolti e non era ancora possibile ripubblicare le commedie  già presenti in quella): si tratta della Pitteri (1757-63), che peraltro garantisce a Goldoni la soddisfazione di fare menzione sul frontespizio della nuova mirabile carica...

Pasquali (1761-1768)
Ma Goldoni vuole di più e di meglio, per questo negli stessi anni si rivolge ad uno dei tipografi più "in" di Venezia, il Pasquali, con il quale progetta una nuova edizione, curatissima, nella quale intende operare interventi linguistici e sostanziali mirati tra l'altro ad “elevare” i suoi lavori, tagliando molte delle espressioni più caricaturali del farsesco: Goldoni vuole avvicinare il suo lavoro all'urbanità e alla raffinatezza delle corti francesi, vuole che insomma dare un respiro europeo alla sua opera. Vede così la luce l'edizione Pasquali (1761-1768), corredata peraltro da un ricco repertorio di incisioni , la cui pubblicazione però Goldoni non riesce a seguire come si deve. Parte infatti per la Francia, verso il più prestigioso dei palcoscenici d'Europa. Sarà un'avventura deludente: il pubblico d'Oltralpe non gli offrirà l'accoglienza sperata; di lì a breve Goldoni accetterà l'incarico di professore d'italiano per le figlie del Re, allontanandosi temporaneamente dal Teatro e anche dalla curatela della tanto a lui cara edizione Pasquali, che rimarrà dunque incompiuta, per quanto considerata a lungo come la base filologica migliore per lo studio dei suoi lavori.
Zatta (1788-1795)
Solo alla fine della sua vita, all'occasione della pubblicazione delle sue Memorie Goldoni promuove una nuova edizione, la Zatta (1788-1795), sempre veneziana, che questa volta raggiunge una maggiore completezza: 120 pièces raccolte in 44 volumi più le memorie dell'autore tradotte in italiano. Questa voltà l'opera è accompagnata da bellissime vignette di P.A. Novelli, incise in rame da Zuliani, Dell'Acqua, Alessandri, De Pian, Zatta, Bonato, Daniotto e Scattaglia.

Goldoni però è lontano dall'Italia e da Venezia e questo non gli permette di tutelare come si deve la pubblicazione dei propri testi. Il secondo Settecento vede già un vero e proprio proliferare di edizioni goldoniane in tutte le maggiori città d'Italia, da Venezia (Savioli) a Bologna e Torino (Guibert e Orgeas), per citare solo alcune tra le più importanti, non curate dall'autore. Sono molte naturalmente anche le edizioni pirata; alcune di esse recuperano il testo di lavori usciti in precedenza, ma altre commedie vengono pubblicate sulla base dei ricordi degli attori che le avevano messe in scena precedentemente o addirittura sugli appunti stenografici conservati da alcuni spettatori del pubblico o ancora su copioni trafugati e ritrovati....insomma un vero e proprio “bailamme”, che però testimonia del precocissimo e vasto successo popolare di Goldoni, oltre a costituire -per i filologi di oggi- una ghiotta miniera da cui attingere. 
Questa vicenda editoriale così burrascosa ha degli importanti risvolti. Ad esempio: in passato la critica ha sovente attribuito alle ultime commedie di Goldoni un carattere meno forte e meno sfrontato rispetto alla prima produzione; lavori insomma a cui si imputa una minor “veracità”, probabilmente legata ad un tratto di sopraggiunta debolezza senile dell'Autore (invecchiando -dev'essere il ragionamento sotteso a questa interpretazione- si diventa talora più pudichi) In realtà queste commedie meno veraci sono spesso pubblicate in edizioni pirata, oppure censurate e mai direttamente curate dall'Autore....
Goldoni comunque continuerà ad essere pubblicato lungo tutto l'Ottocento con la classica impostazione delle edizioni complete, spesso raccolte sul modello dell'ultima edizione originale curata da Goldoni, la Zatta del 1788. Nel Novecento invece cominceranno a venir editate le singole pieces, oppure raccolte di commedie tratte da edizioni tra loro differenti, nel tentativo di ricomporre un puzzle filologicamente ed editorialmente il più completo possibile.
Società Editrice di Firenze (1827/1831)
Tipica delle edizioni ottocentesche è quella della Società Editrice di Firenze (1827/1831):: trenta volumi + due volumi contenenti le Memorie, che riproducono la lista di testi dalla Zatta con l'aggiunta della pièce “Le Bourru bienfaisant” (1771), scritta in francese per la prestigiosa Comédie française di Parigi e divenuto il massimo successo editoriale del Goldoni, tradotto in molteplici lingue.
In apertura di ogni volume si ritrova un'incisione: un'istantanea di una scena tratta da una delle commedie ivi contenute; un ritratto di Goldoni in apertura del primo volume e dell'attore Luigi Vestri (uno dei massimi attori italiani del primo ottocento, sommo interprete delle commedie goldoniane) in apertura del trentesimo. Le incisioni, tutte su disegno di Emilio Cateni, sono presumibilmente di invenzione:. “Per render sempre più viva” riporta la nota editoriale "la memoria dell'attore famoso, abbiamo procurato che ove conveniva, nelle belle vignette che [adornano l'edizione], comparisse la di lui figura esattamente nell'azione, nell'abito, e nei lineamenti del volto ritratta”. Il lettore, percorrendo le diverse incisioni potrà dunque divertirsi a cercare la figura di Luigi Vestri qua o là nascosta...
Einaudi 1952
Un'importante edizione novecentesca è invece quella proposta da Einaudi nella collana dei Millenni nel 1952 e curata da Elio Vittorini. Qui le commedie sono selezionate con una scelta antologica che trae spunto da da edizioni diverse. Quaranta commedie organizzate in maniera cronologica e rivolte a documentare tutte le tappe della produzione goldoniana. Il quarto volume si chiude con Le Bourru bienfaisant nella sua versione francese. La particolarità e l'interesse di quest'edizione è costituita anche dalla scelta iconografica: le illustrazioni sono tutte tratte da  pitture di Pietro Longhi (e pochissime pitture del Guardi e del Canaletto). Il pittore e il drammaturgo sono posti a reciproco commento, come rappresentanti di una stessa e affascinante temperie culturale. (a cura di Emilien Rouvier, per Libreria Minerva).




sono presenti nel nostro catalogo