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HAIKU di Francesco Gonella

 Con grande soddisfazione e felicità annunciamo l'uscita di HAIKU di Francesco Gonella,  edito dalla casa editrice Cleup in collaborazione con la Libreria Minerva !  Trovate il volume presso le principali librerie e naturalmente on line

Lo Haiku tra le composizioni poetiche peculiari della cultura giapponese è quella che coglie forse più da vicino lo spirito di una cultura che affianca gli aspetti meditativi e il rigore asciutto della pratica del buddhismo zen all’esperienza del quotidiano, intesa come capacità di cogliere l’essenza altrimenti “indicibile” dell’essere parte di una realtà naturale, capace di illuminare lo spirito attraverso rivelazioni allo stesso tempo semplici e profonde. L’Haiku tipicamente enuncia, nelle prime due delle sue tre righe, un aspetto legato al nostro vivere, o al succedersi naturale delle cose, con un riferimento più o meno esplicito ad una stagione – e quindi più implicitamente al trascorrere del tempo. Questa enunciazione viene trasformata e sovvertita nella terza riga. Senza ricorrere ad alcuno dei lirismi o delle metafore che siamo abituati a legare alla poesia, la terza riga disvela la profondità della realtà enunciata cogliendola da una prospettiva nuova e inaspettata, o relazionandovi un altrettanto inaspettato nuovo elemento. Si realizza così un meccanismo di improvvisa consapevolezza (Satori) capace di evocare una sorta di comprensione inaspettata di qualcosa che di solito resta celato nella realtà attorno a noi, ma che l’Haiku riesce a volte ad evocare e mostrare nella sua silenziosa essenza. Dal punto di vista linguistico, l’Haiku è intimamente connesso con le peculiarità della lingua giapponese, ma a livello internazionale è diffusa anche la pratica di composizione Haiku in inglese, tanto che in Giappone stesso si pubblicano a raccolte e si svolgono concorsi di Haiku in inglese. In questo senso, l’inglese appare essere la lingua elettiva per comunicare al di fuori dell’esoterismo del carattere kanji, grazie al fatto che il messaggio semantico può essere veicolato dall’enorme ricchezza del lessico a scapito di una complessità sintattica limitata. Il libretto è impreziosito infine dalla bella prefazione di Massimo Raveri, uno dei massimi esperti internazionali di cultura giapponese, un breve scritto che completa adeguatamente una pubblicazione insolita e preziosa.

I ROMANZI DI SIBYL...

Qui di seguito trovate alcune notizie e un piccolo contributo video relativi ai due lavori di Sibyl von der Schulenburg, editi dalla Casa editrice Il prato e la nave di Teseo. I due romanzi saranno presentati dall'Autrice Venerdì 5 novembre 2021 in Libreria. 




 
Nel 1716 il mondo occidentale è minacciato dall’impero ottomano. I potenti d’Europa si muovono per arginare l’ondata islamica che minaccia di conquistare i pascoli cristiani. Il conte Johann Matthias von der Schulenburg, un condottiero tedesco, è chiamato a difendere l’isola veneziana di Corfù, l’estremo avamposto d’Europa, per dare a Eugenio di Savoia il tempo di portare le sue truppe a est. L’amore di due donne, l’orgoglio e l’onore, sono le basi sulle quali il feldmaresciallo von der Schulenburg costruisce la difesa con soli tremila uomini contro quarantamila nemici. In palio ci sono Venezia, l’Europa, la cristianità, e la gloria postuma. Per Cristo e Venezia! è l’urlo di guerra dei soldati del feldmaresciallo nonché il titolo della versione italiana di un romanzo pubblicato per decenni all’estero, in numerose edizioni.  (da  https://ilprato.com/libro/per-cristo-e-venezia-edizione-economica)





La baronessa Melusine von der Schulenburg è giovane, indipendente e ribelle: refrattaria a ogni obbligo, pretende di avere gli stessi diritti dei maschi, vuole studiare, rifiuta sia di prendere marito che di farsi monaca, e sostiene di riuscire a parlare con i morti. Accetta di fare da dama di compagnia alla corte di Hannover solo per incontrare Leibniz, che lì studia. Ma a corte non è facile inserirsi: tutti iniziano a chiamarla, con astio, la Pertica, perché alta e slanciata com’è non è certo una bellezza, e le regole imposte dall’etichetta le tolgono la libertà che andava cercando. Ma è soprattutto l’amore, che aveva a lungo evitato, a sconvolgere i suoi piani. Quando lo incontra, tra lei e re Giorgio nasce un amore improvviso e prepotente, destinato a cambiare la vita di entrambi. E così Melusine, intelligente ed emancipata, arriva ai vertici di quel potere così ostinatamente negato alle donne, costringendo il mondo a fare i conti con questa amante scandalosa, la favorita del re, capace di reggere le sorti del regno. (da http://www.lanavediteseo.eu/item/melusine-la-favorita-del-re/)


L'ASSISTENTE DI DIREZIONE di Pietro Casetta


RIPRENDONO FINALMENTE ANCHE LE PRESENTAZIONI DI LIBRI IN PRESENZA!  


Cari amici, giovedì ospiteremo la presentazione dell'ultimo lavoro di Pietro Casetta, un amico della Libreria Minerva, un grande esperto di cose padovane e, incidentalmente, un ottimo romanziere 😀. Le disposizioni anti covid ci impongono, ovviamente,  un numero limitato di partecipanti: se volete assistere alla presentazione vi preghiamo di prenotarvi (tel. 049.8789599).

LA FILOSOFIA NON E' UNA BARBA: incontro con Matteo Saudino


Conversazione "in libreria" fra l'autore di Barbasophia e i ragazzi della Rete degli Studenti Medi di Padova. Si parla di filosofi e di filosofia, di scuola buona e scuola cattiva, di divulgazione alta e bassa...

MASSIMO FAMULARO: "La finanza in soldoni"

 

Conversazione in Libreria con Michele Boldrin e Massimo Famularo: chiacchieriamo un po' dell'ultimo libro di Massimo Famularo ("La finanza in soldoni") e del canale YouTube Liberi Oltre...



PIETRO FOLENA: "Servirsi del popolo".

Presentazione di "SERVIRSI DEL POPOLO.
ORIGINI, SVILUPPO, CATTERI DEL NUOVO POPULISMO ITALIANO"
di Pietro Folena -La Nave di Teseo

 

Una Storia nella storia. Il Pci di Padova, 1921-1991

Nell'anno del centenario dalla fondazione del Partito Comunista Italiano, segnaliamo  -tra le molte pubblicazioni in uscita-  un volume illustato dedicato al Pci di Padova.  

Una Storia nella storia. Il pci di Padova, 1921-1991a cura di Cristiano Amedei e Alessandro Naccarato

Il Prato Edizioni

Disponibile anche libreriaminerva.it  

 La mostra e il catalogo "Una storia nella storia. Il Pci di Padova (1921-1991)" ricostruiscono le principali  vicende del Partito comunista di Padova attraverso una significativa raccolta iconografica e intendono contribuire all’approfondimento e alla divulgazione della storia del Pci padovano.

Il racconto per immagini si svolge secondo una scansione cronologica divisa in quattro sezioni: dalla fondazione del Partito comunista al crollo del regime fascista (1921-1943), il Pci di Padova nella Resistenza (1943-1945), dal dopo-guerra alle mobilitazioni operaie e giovanili (1945-1970), dal compromesso storico alla fine del Pci (1971-1991).

Ogni periodo si apre con una breve introduzione storica per descrivere contesto, protagonisti e principali vicende del Partito di Padova e del Pci nazionale.

POJANA E I SUOI FRATELLI DI Andrea Pennacchi a LIBE(e)RI PER LA STRADA


Felici di potervi invitare alla prima edizione di LIB(e)RI PER LA STRADA: presentazione di libri all'aperto lungo via del Santo.

In collaborazione con Confesercenti, Associazione Gattamelata, Udu, Rete degli Studenti, Comune di Padova.






POJANA E I SUOI FRATELLI di Andrea Pennacchi

LA QUARANTANA: L'EDIZIONE DEFINITIVA DEI PROMESSI SPOSI


I Promessi Sposi del 1840, opera anche nota come la Quarantana, costituiscono l'edizione definitiva di una tra i più importanti lavori della nostra Letteratura.
Riproniamo qui uno stralcio di un bel articolo di Daniele Bresciani, pubblicato su Wuz nel 2002 (l'integrale lo trova qui) che ricostruisce minuziosamente il lungo e tortuoso "percorso" attraverso il quale questa edizione arrivò a conclusione.


Oltre vent’anni per portare a termine un’opera. Per l’esattezza, 21 anni e 7 mesi: tanto tempo trascorre tra l’avvio della prima stesura e la pubblicazione dell’ultimo fascicolo dell’edizione definitiva di quello che con ogni probabilità è il romanzo più celebre della letteratura italiana, I promessi sposi di Alessandro Manzoni. L’inizio del lavoro è individuabile con precisione assoluta, visto che l’autore pone una data in testa al foglio della minuta dove comincia Il curato di …, il primo capitolo del Fermo e Lucia (questo il titolo provvisorio dell’opera). La data è quella del 24 aprile 1821 e lo scrittore milanese ha 36 anni (...)
La stesura del manoscritto del Fermo e Lucia si conclude nel settembre del 1823, ma contestualmente comincia la revisione dell’opera, che viene presentata alla censura con il titolo Gli sposi promessi e finita di stampare, con il titolo definitivo I promessi sposi, solo nel 1827 e che per questo è comunemente detta “ventisettana”. A dire il vero, lo stampatore Vincenzo Ferrario è in grado di sottoporre al Censore il primo tomo dell’opera già il 30 giugno 1824 e tra luglio e ottobre il volume esce dai torchi milanesi con la data 1825: l’intenzione, o almeno la speranza, è infatti quella di portare a conclusione l’intero romanzo entro quell’anno. La tabella di marcia viene rispettata con il secondo tomo, ma per il terzo sarà necessario attendere di più e anche se la data posta all’inizio del volume è 1826 (l’imprimatur sulla copia della Censura è del 7 luglio), la diffusione dell’editio princeps dei Promessi sposi si ha solo nel giugno del 1827. Tre volumi in-8 (pagine 4 n.n.+ 352, 4 n.n. + 368, 4 n.n.+ 416 +2 n.n.), con una semplice brossura giallo avana incorniciata con il titolo, I promessi sposi, e il numero del tomo. Il Manzoni continua a correggere e a rivedere il proprio lavoro anche quando la stampa è avviata e questo consente oggi di distinguere alcuni esemplari della prima tiratura da quelli successivi: nell’errata, posta al termine dell’ultimo volume, viene infatti riportato che l’errore alla riga 13 a pagina 378 del terzo tomo (questa storia da correggere in di questa storia) è presente soltanto in alcuni esemplari, che sono quindi più appetibili per i bibliofili(...)

PITTURA DA LEGGERE E POESIA DA GUARDARE: LA POESIA VISIVA




Presentiamo un catalogo di volumi, riviste ed opuscoli dedicati alla Poesia Visiva, una tra le più originali e controverse esperienze estetico letterarie degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.
Nata dall’esigenza di superare ed abbattere le tradizionali barriere linguistiche e i vincoli sintattici convenzionali, ricca di ispirazioni e di riferimenti culturali importanti -dalle avanguardie primonovecentesche, l’opera di Apollinaire, Mallarmè e naturalmente l’immancabile nostro Futurismo, sino agli studi sul linguaggio di Derrida, Foucault, .Barhes e Chomsky- il movimento della Poesia Visiva fu in grado di imprimere una spinta originalissima verso la contaminazione tra verbale e pittorico.
I volumi che proponiamo (in vendita non separatamente ma all’interno dell’intero lotto), crediamo ne costituiscano un piccolo ma significativo spaccato.


 Qui di seguito la descrizione in dettaglio del catalogo (consultabile anche in versione  ISSU)




1. “DADA 1986-1916+UNA VARIANTE MARINETTI”
AA. VV.
Milano, 1987+
Ken Damy Photogallery
2. DE TAFELRONDE
AA. VV.
S.l,1969,1976,1979,1980
S.e. XII- 3-4, XIV- 1, XIX-1-2, XX- 1-2-3-4, XXI- 1-2, XXIII- 1-3

3. FACTOTUM ART
A.a. V.v.
Calaone-Baone,Verona, 1977,1978,1979
Edizioni Factotum-art
Voll. N° 1-2-3-4-5-6-7

SABA POETA, LIBRAIO E MICRO EDITORE

 L'opera poetica e narrativa di Umberto Saba è nota a tutti.  Meno conosciuta -eppure curiosissima- è invece la sua attività di editore e sopratutto di libraio antiquario.
Così si descrive Saba: "Senza intendermi affatto, e nella città più refrattaria a questo genere di affari, sono riuscito a mettere su un'azienda. Proprio dal nulla. Sono più fiero di questo che del Canzoniere, il Canzoniere fu un dono della natura, la Libreria è nata dal mio sforzo (...) devo riconoscere che nel mio negozio, e fra mille cure e tormenti, sono pure nate le mie poesie più belle".

Un interessante articolo apparso sull'ultimo numero della rivista La Biblioteca di Via Senato ne ricostruisce le alterne vicende: si tratta di uno scritto di Massimo Gatta (che riportiamo qui di seguito, su concessione dell'editore), ricco di informazioni, foto e soprattutto di una documentatissima bibliografia.

La Libreria Antica e Moderna di Saba -ancora oggi attiva- aprì i battenti il 1 ottobre 1919 a Trieste in via San Nicolò. In realtà Saba rilevò per una pipa di tabacco i locali e il contenuto di una precedente libreria (di tal Giuseppe Maylaender): dopo breve trattativa pare che il Poeta riuscì ad aggiudicarsi libreria e relativo deposito di quasi 30.000 volumi per quattromila lire! Inizialmente fece società con l'amico Giorgio Fano ("in mezzo a tanti libri, e con l'idea delle scoperte che potrebbe fare, Saba di dimentica dell'affare che potrebbero fare rivendendo, si propone a Fano come conduttore dell'esercizio e Fano acconsente. Eccoli dunque soci. Ma Saba ha interesse solo per i libri e Fano solo dai quattrini che si possono ricavare da essi").

Successivamente entrò nella società -con interessante apporto di capitale destinato all'approvigionamento del magazzino- Alberto Stock, appartenente alla nota famiglia proprietaria della celebre distilleria Stock. Le leggi razziali del '38 costrinsero Saba a cedere temporaneamente la libreria, per riprenderne la guida nel dopoguerra.

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"O FIUME O MORTE!": UNA COLLEZIONE DI VOLUMI SU FIUME, LA LIBURNIA E IL CARNARO

Presentiamo qui di seguito un lotto di 84 volumi proveniente da biblioteca privata estinta: affascinante raccolta realizzata tra gli anni ’50 e ’70 da un collezionista esule istriano e interamente dedicata a Fiume, la Liburnia e la regione del Carnaro. Gran parte dei volumi appartengono al periodo che intercorre tra gli anni ‘20 e l’immediato dopoguerrra. 
La raccolta comprende alcuni volumi di carattere generale relativi alla storia, la cultura, le tradizioni e l’evoluzione socioeconomica del territorio (segnaliamo tra tutti il non comune Memorie per la Storia della Liburnica Città di Fiume G. Kobler, 1898, per altro unico testo del XIX sec. appartenente alla collezione). Il corpo centrale della raccolta è invece costituito da testi inerenti la cosiddetta Questione Fiumana: dalla Marcia dei Ronchi dei Legionari guidata da Gabriele D’Annunzio nel settembre del 1919 (ad es: Moscati, Le Cinque Giornate di Fiume, 1931;  Belli, La Notte dei Ronchi, 1920; oppure Kochmizy, La Quinta Stagione, sempre 1920), sino alla Reggenza del Carnaro e al suo rapido epilogo (tra gli altri: Torsiello, Gli ultimi giorni di Fiume, 1921; Botti, Natale di Sangue, 1921). Relativo a questo periodo si segnala anche un esemplare de La Costituzione di Fiume Commento illustrativo di Alceste De Ambris, settembre 1920: testo in cui De Ambris, sindacalista rivoluzionario e autore insieme a D’annunzio della Carta, illustra le caratteristiche di una tra le forse più controverse, probabilmente più originali e sicuramente meno note carte costituzionali del XX secolo. La cosiddetta Carta del Carnaro, istituiva tra l’altro- il diritto alle libertà di stampa, di pensiero, di associazione, di religione, alla parità tra i sessi e al diritto di divorzio, rivelando elementi moderni e financo anticipatori delle moderne Costituzioni. Alcuni volumi sono dedicati alla successiva esperienza del Libero Stato di Fiume (1921-24), in seguito alla decisione del Governo Italiano di sgomberare D’Annunzio e i suoi e alla stipula dei Trattati di Rapallo (ad es. Ferrero, Da Fiume a Roma, 1945), sino al ritorno di Fiume all’Italia coi Trattatti di Roma del ’24, per terminare con l’occupazione tedesca nel ’43 e l’annessione di Fiume alla Jugoslavia nel dopoguerra; a questo proposito segnaliamo un esemplare del Memoriale-Protesta di Fiume ai ministri degli Affari Esteri, redatto da Riccardo Zanella nel 1946 a ridosso dell’occupazione di Fiume da parte delle truppe di Tito. Quella che presentiamo costituisce dunque una raccolta molto eterogenea e piuttosto corposa, di certo storiograficamente parziale e non esaustiva ma di estremo interesse documentario. Viene qui proposta nel suo complesso, con la convinzione che mantenerne l’unitarietà costituisca un elemento di ulteriore curiosità per gli studiosi e gli appassionati di cose fiumane; per la stessa ragione i volumi vengono presentati nell’esatto ordine con cui sono stati originariamente raccolti, nel tentativo di conservare quanto più possibile l’integrità di una collezione realizzata da un testimone diretto di molte delle vicende descritte all’interno della collezione in oggetto. L’indice degli autori posto in coda all’elenco dei volumi rende comunque agevole la consultazione di questo piccolo catalogo. 

(Ringraziamo Maddalena Tramontan, autrice della  catalogazione e della collazione di questa raccolta)

IL CATALOGO E' CONSULTABILE:
 -IN FORMATO PDF (scaricabile)
-IN FORMATO ISSU 

LA COLLEZIONE E' ACQUISTABILE
- SUL SITO INTERNET DELLA LIBRERIA


CARLO GOLDONI: COMMEDIE PER TUTTE LE STAGIONI E PER TUTTE LE EDIZIONI...




Marco Alvise Pitteri da Lorenzo Tiepolo, 
Ritratto di Goldoni, incisione, in Carlo Goldoni,
 Commedie, Venezia, Giambattista Pasquali (1761)
Le edizioni a stampa dal Settecento ai giorni nostri

“La mia vita non è interessante. Ma può darsi ,fra qualche tempo avvenire, che in un angolo d'antica biblioteca si trovi una collezione delle mie opere. Saravvi forse alcuno curioso di sapere chi fosse quell'uomo singolare, che ha avuto in mira la riforma del Teatro del suo paese, che ha posto in scena e sotto il torchio centocinquanta commedie in verso e in prosa, tanto di carattere che d'intreccio; ed ha vedute, vivendo, diciotto edizioni del suo Teatro.” Così scrive Goldoni nella prefazione delle sue Memorie; ben consapevole dell'importanza dell'aspetto editoriale dei sui lavori teatrali. Durante la sua lunga vita Goldoni curerà e si occuperà direttamente della promozione di ben cinque edizioni dei propri lavori : un fatto allora del tutto inusuale e forse unico nel mondo della produzione teatrale. Al tempo l'autore dipendeva spesso da una compagnia e sulla propria opera, una volta ceduta al committente, non poteva pretendere alcun diritto. A quanto pare, la scelta di occuparsi personalmente di ognuna di queste cinque diverse edizioni fu lungimirante perchè a ciascuna di esse corrispose un passaggio importante e talora una vera e propria svolta nella sua lunga carriera.

L'ANTINAZISMO TRAVESTITO DA PINOCCHIO: STORIA DI UNA BEFFA EDITORIALE

Edito a   Padova nel 1944 per i i tipi del “Torchio”, questo libro costituisce uno dei più intriganti casi di pubblicistica clandestina antinazista. Con il celebre burattino di Collodi ha ben poco a che fare: sotto la sovracoperta si nascondono infatti le Confidenze di Hitler” di Hermann Rauschning  (1887‐1982).

PINOCCHIO "A PIEDI NUDI NEL PARCO" SU UN "TALLONE". Il Burattino di Collodi in due interessanti edizioni.

Rappresenta per definizione un classico della letteratura per l'infanzia, ma è anche senza dubbio uno dei "must" per i collezionisti di tutte le età. Stiamo parlando ovviamente del celebre burattino di Collodi.
Nella storia editoriale patria del XX sec., Pinocchio costituisce sicuramente uno dei libri col numero maggiore di editori e di ristampe: un po' grazie al successo della storia in sè , e un po' perchè il povero Collodi si era dimenticato di registrarne il copyright....

Avolte si sbagliano: storia di un clamoroso rifiuto editoriale.


Prima edizione - De Silva 1947. 
Pochi sanno che il primo editore del più celebre lavoro di Primo Levi non fu Einaudi. La casa editrice torinese, al cui nome è storicamente associato questo libro, diede alle stampe SE QUESTO E' UN UOMO nel 1958, solo dopo averne rifiutato  la pubblicazione (insieme a molti altri editori) per oltre un decennio. Furono Natalia Ginzburg, a quel tempo lettrice dello Struzzo, e soprattutto il direttore editoriale Cesare Pavese a cassare quello che di lì a qualche decennio sarebbe divenuto un classico della letteratura contemporanea.  Nel corso degli anni, le ragioni di quel clamoroso e incomprensibile primo diniego  editoriale  hanno dato vita ad un dibattito controverso e acceso.  Pare che alla radice del rifiuto vi fossero poco lungimiranti "valutazioni di mercato", più che una valutazione letteraria in sè  o ancor peggio una volontà censoria.
Levi  aveva cominciato a scrivere il suo libro al suo ritorno da Auschwitz. Nel 1946 propose il suo lavoro a molti editori, tra i quali appunto Eiunaudi ma anche le Edizioni Comunità di Olivetti: senza successo.  I primi capitoli uscirono allora nel 1947  sul settimanale della Federazione del PCI vercellese L'Amico del Popolo. Sempre nel 1947  il libro venne finalmente pubblicato da una piccola casa editrice piemontese, la De Silva, in 2500 copie. L'accoglienza della critica fu particolarmente tiepida, fatta eccezione che per una entusiastica recensione di Calvino sull'Unità, che lo definì un "libro magnifico, che non è solo una testimonianza efficacissima, ma ha delle pagine di autentica potenza narrativa, che rimarranno nella nostra memoria tra le più belle della letteratura della Seconda guerra mondiale". Ne andarono vendute pochissime copie:  qualche tempo dopo la De Silva fu assorbita dalla Nuova Italia di Firenze, e nel 1966 tutti gli invenduti di questa prima edizione -depositati in un magazzino-vennero irrimediabilmente danneggiati dall'alluvione.

Quando all'inizio degli anni Cinquanta cominciò a collaborare con l' Einaudi come traduttore scientifico, Levi  ritornò a proporre il suo libro alla Casa Editrice torinese. Glielo rifiutarono ancora, e poi ancora.  Dovette attendere il 1958, affinchè -grazie soprattutto ad un mutato interesse per l'esperienza dell'Olocausto- l'Einaudi decidesse di   pubblicare SE QUESTO E' UN UOMO, ad undici anni dal primo rifiuto.
Il libro di Primo Levi negli anni seguenti  vendette oltre un milione e mezzo di copie ed ebbe quasi 30 traduzioni in lingue straniere.

Il volantino pubblicitario della prima edizione (De Silva 1947)

L'edizione originale (De Silva, 1947) di "Se questo è un uomo" è disponibile presso la LIBRERIA MINERVA


PER APPROFONDIRE:
-Sulla vicenda editoriale  di SE QUESTO E' UN UOMO:

- Su Primo Levi:

-Per una storia dei "rifiuti editoriali" nell'editoria italiana
G. C. Ferretti, SIAMO SPIACENTI. CONTROSTORIA DELL'EDITORIA ITALIANA ATTRAVERSO I RIFIUTI, Bruno Mondadori







La "Medusa". Quando l'Italietta cominciò a leggere i grandi romanzieri stranieri contemporanei

535 romanzi stranieri tra il 1933 e il 1971 nella sola Medusa "verde", e  203 romanzi italiani (nella  Medusa degli italiani e nei Quaderni della Medusa) tra il 1947 e il 1967. Sono questi i numeri (impressionanti) di una tra le più importanti  e feconde collane editoriali del Novecento italiano.

Vittorini e Montale
All'inizio degli anni '30, su impulso di Enrico Piaceni e dell'entourage mondadoriano,  il patron Arnoldo Mondadori si risolse a dar vita ad una nuova collana che potesse offrire al lettore italiano  i grandi successi della narrativa  contemporanea internazionale.  Si partì così alla "caccia" delle  firme estere (alcune già notissime, altre meno conosciute e ancora  da lanciare sul mercato editoriale italiano) e venne approntata una squadra di giovani traduttori -tra i quali molti giovani- di tutto rispetto: Pavese, Vitorini, Prampolini, Montale, Praz tanto per citare qualche nome. 

Libri in cornice: i "Coralli" Einaudi

Nell’anno del centenario dalla nascita di Giulio Einaudi la Fondazione Giulio Einaudi promuove una mostra singolare e alquanto interessante: si tratta della racolta di tutti i 312 volumi della celebre collana "i Coralli" pubblicati  dalla  casa editrice torinese tra il 1947 e il 1976.
Ciascun volume è presentato in cornice, alla stregua di un quadro: una vera e propria "pinacoteca che spazia  attraverso le principali correnti artistiche del Novecento".
La collana "I Coralli" (sotto le successive direzioni di Pavese, Vittorini, Calvino e Bollati) ha avuto il merito di rendere noti al "grande pubblico" autori italiani del calibro di   Bassani, Cassola, Natalia Ginzburg, Arbasino, Sciascia, Rigoni

Luigi Meneghello: "L'Apprendistato"

Titolo: L' Apprendistato 
Editore: RIZZOLI Collana: LA SCALA 
Pagine: 322
Una nuova raccolta di scritti di Luigi Meneghello: gli scritti pubblicati a partire dal 2004 sul Sole 24 Ore, dopo il ritorno in Italia dello scrittore vicentino.
Il volume riprende tutti e ventotto gli articoli publicati lungo tre anni (controllati sui manoscritti, integrati dei brani tagliati per la pubblicazione sul giornale, annotati) e tre altri brani (La raffica di Johnny, Il “dispatriato” da Malo e Io apprendista della penna).



Link interessanti:
Associazione Culturale Luigi Meneghello




Di Luigi Meneghello, presso la Libreria Minerva:
I Piccoli maestri
1964
Feltrinelli
Prima edizione