Una Storia nella storia. Il Pci di Padova, 1921-1991

Nell'anno del centenario dalla fondazione del Partito Comunista Italiano, segnaliamo  -tra le molte pubblicazioni in uscita-  un volume illustato dedicato al Pci di Padova.  

Una Storia nella storia. Il pci di Padova, 1921-1991a cura di Cristiano Amedei e Alessandro Naccarato

Il Prato Edizioni

Disponibile anche libreriaminerva.it  

 La mostra e il catalogo "Una storia nella storia. Il Pci di Padova (1921-1991)" ricostruiscono le principali  vicende del Partito comunista di Padova attraverso una significativa raccolta iconografica e intendono contribuire all’approfondimento e alla divulgazione della storia del Pci padovano.

Il racconto per immagini si svolge secondo una scansione cronologica divisa in quattro sezioni: dalla fondazione del Partito comunista al crollo del regime fascista (1921-1943), il Pci di Padova nella Resistenza (1943-1945), dal dopo-guerra alle mobilitazioni operaie e giovanili (1945-1970), dal compromesso storico alla fine del Pci (1971-1991).

Ogni periodo si apre con una breve introduzione storica per descrivere contesto, protagonisti e principali vicende del Partito di Padova e del Pci nazionale.

Il testo è intercalato dalla presentazione di acqueforti, litografie, sculture, olii, acquerelli e disegni che ripercorrono con forza espressiva e originalità interpretativa alcuni particolari momenti della storia locale del Partito Comunista e del movimento dei lavoratori. Si tratta, in quasi in tutti i casi, di lavori realizzati da artisti operanti nell’ambito padovano: alcuni di essi “militanti”, come Tono Zancanaro, Augusto Murer, Alberto Gianquinto, Bruno Schio, altri più semplicemente vicini agli ideali del Partito, come Gianni Longinotti e Antonio Fasan. Una sequenza di ‘istantanee d’arte’ che nel percorso espositivo viene introdotta dal disegno originale realizzato da Renato Guttuso per la prima pagina de l’Unità del 1° maggio 1948 – opera prove- niente da una importante collezione privata padovana – e che si chiude idealmente con il manifesto firmato da Alberto Biasi per la festa del l’Unità di Abano del 1987.

A seguire, per ogni sezione, viene presentata una raccolta di documenti che descrivono da un lato l’impostazione organizzativa e dall’altro l’iniziativa politica del Pci padovano.

Ecco allora i verbali delle riunioni e le lettere “interne”, i moduli per la richiesta di iscrizione e le tessere dei Pionieri, della Fgci e del Partito, le tabelle con i resoconti degli iscritti, i bilanci e gli appunti sui corsi di alfabetizzazione per la crescita intellettuale e politica dei militanti: una

quantità significativa di documentazione e di materiali che illustra il capillare sforzo per la costru- zione di una organizzazione adeguata al partito di massa, un impegno caratterizzato da notevoli difficoltà e alterni successi.

I giornali (“Il Lavoratore”), i volantini, gli opuscoli, i manifesti descrivono invece il lavoro del Pci verso l’esterno, verso la società: un’attività costante per affermare la visione e le posizioni politiche del Partito su questioni di ordine locale, nazionale e anche sui grandi temi internazionali, per orientare l’opinione pubblica, per allargare il consenso e quindi conquistare rappresentanza istitu- zionale in occasione delle competizioni elettorali. Questo lavoro, portato avanti con tenacia e sacrificio grazie all’impegno quotidiano di migliaia di militanti, aveva l’obiettivo di cambiare la società, di migliorare le condizioni di vita e aumentare i diritti dei lavoratori e dei ceti più deboli. Così veniva realizzata la democrazia progressiva, elemento centrale, insieme al partito nuovo, della stra- tegia di Togliatti.

Le fotografie raccolte ricordano numerosi protagonisti della storia del Pci padovano. I fondatori e i primi dirigenti: Schiavon, Contin, Zerbetto, Camporese, Benetti, Silvestri; alcuni protagonisti della Resistenza: Curiel, Giuseppe e Carla Banchieri, Gombia, Sabatucci, Nicolé, Lampredi, Molinari, Marchesi; alcuni dirigenti degli anni ’50 e ’60, come Clocchiatti, Gaddi, Busetto, Pegoraro, Rosetta Molinari, Nalesso, Zaggia, Luciana Zerbetto, Pannocchia, Cassol, Milani, Menon, e degli anni ’70 e ’80, come Papalia, Palopoli, Longo, Zanonato, Boselli, Armano. Insieme ai dirigenti compaiono le immagini di molti militanti che hanno reso possibile l’attività quotidiana del Partito e, soprattutto, alcune istantanee di momenti particolarmente significativi del Partito padovano, come il celebre comizio di Togliatti in Piazza Insurrezione nel ’53, il processo di Pozzonovo con i funerali di Casimiro Baretta, la manife- stazione nazionale in ricordo di Curiel con Luigi Longo nel 1965, i comizi di Enrico Berlinguer e anche feste de l’Unità, iniziative di Partito e incontri pub- blici forse più ordinari ma non meno caratteristici.

Dal dopoguerra in avanti gran parte dell’iniziativa propagandistica del Partito si svolge attraverso i manifesti. Insieme agli appuntamenti elettorali l’intera attività politica – mobilitazioni, iniziative, campagne d’opinione – è costantemente scandita dalla realizzazione di manifesti alla cui stesura, sia nella parte testuale che nel suo aspetto grafico, viene dedicata grande attenzione, nella ricerca della forma comunicativa più efficace, prevedendo spesso il coinvolgimento di artisti locali.

Oggi i manifesti rappresentano una fonte preziosa per ricostruire le caratte- ristiche dell’attività politica del Pci e per seguire l’evoluzione delle forme di comunicazione politica lungo il succedersi dei decenni. Per questo è stata qui riportata una selezione di manifesti realizzati dal Pci padovano e di alcuni manifesti del partito nazionale che la Federazione provinciale contribuì a diffondere attraverso i propri militanti, raggruppati per temi principali:

l’organizzazione (campagne di adesione e di autofinanziamento, congressi, feste de l’Unità), le donne e i giovani, l’antifascismo e la lotta al terrorismo, la pace e le questioni internazionali, l’amministrazione del comune di Padova.

La raccolta dei “Sindaci del Pci”, con l’immagine dei primi cittadini nomi- nati dal Comitato di Liberazione Nazionale nell’immediato dopoguerra e successivamente di quelli eletti sino al 1991, descrive l’attenzione per la rap- presentanza istituzionale e l’impegno del Partito nelle elezioni comunali.

A seguire, la mappa delle Sezioni e delle Case del popolo. La celebre espressione “una sezione per ogni campanile”, trova la sua concreta declinazione nel lavoro del Partito per individuare e gestire luoghi fisici di aggregazione per i propri militanti. Luoghi dove iscritti e simpatizzanti potessero ritrovarsi per discutere, organizzare il lavoro politico da produrre all’esterno, creare momenti di socialità. A Padova, città e provincia, si contano oltre 50 sedi (in proprietà e in affitto) dal dopoguerra al 1991.

Il catalogo è introdotto da un saggio di Andrea Colasio, assessore alla cultura del comune di Padova, seguito dalle testimonianze di Flavio Zanonato, diri- gente del Pci e primo sindaco comunista di Padova dal 1946, e Milvia Boselli, dirigente del Pci e prima donna padovana ad essere eletta deputata, e si chiude con un intervento inedito di Franco Longo, segretario Provinciale della fede- razione padovana del Pci e poi deputato, e con una testimonianza di Emilio Pegoraro, nella quale l’autorevole dirigente del Pci padovano e parlamentare dal 1968 al 1979, rievoca alcuni momenti fondamentali della propria vita ed esperienza politica: una vera e propria storia nella storia, di cui è stato testimone e protagonista diretto. Così come – più in generale – una storia nella storia è quella del Pci padovano all’interno della grande e complessa vicenda del Partito Comunista Italiano. L’auspicio è che questo catalogo e questa mostra possano contribuire a documentarne i passaggi significativi.