GIAMBATTISTA PIAZZETTA. L’ingegnoso contrasto dei lumi.

Pochi sanno che Giambattista Piazzetta, uno tra i più importanti pittori veneziani del Settecento, ha lasciato la sua città solo una volta e lo ha fatto per andare a Bologna. Aveva vent’anni, era allievo del pittore veneziano Antonio Molinari e ben presto si era distinto “fra gli altri; ma desideroso di vedere la Scuola di Bologna, e udendo commendare il famoso Guercino da Cento, volle cò gli occhi propri, certificarsi del pregio del suo pennello” (A. Longhi, 1762). Nel 1727 Piazzetta viene nominato Accademico d’onore della Clementina di Bologna e l’Archivio storico dell’Accademia di Belle Arti custodisce la lettera che lui stesso scrive per ringraziare. Questi sono alcuni dei motivi che giustificano una mostra dedicata a Piazzetta proprio a Bologna. La mostra si articola in sei sezioni; le prime quattro offrono l’opportunità di conoscere i molteplici aspetti dell’arte di Piazzetta attraverso la traduzione grafica degli incisori del Settecento. La prima sezione è dedicata alle teste prese dal vero; la seconda è dedicata alle scene di genere. In questa sezione sono da segnalare due disegni a sanguigna, ideati verosimilmente per una edizione figurata mai pubblicata, ma vedremo utilizzati in una rarissima serie di incisioni e in una ancor più rara edizione della Gerusalemme liberata, che viene presentata al pubblico per la prima volta.
La terza sezione è dedicata ai libri illustrati da Piazzetta e farà conoscere il mondo della editoria illustrata veneziana del Settecento attraverso le incisioni tratte da una varietà incredibile di suoi disegni. La quarta sezione è dedicata alle opere che trattano soggetti religiosi. La quinta sezione interrompe il percorso dedicato a Piazzetta per spiegare cosa si intende per stampa antica. Un breve video illustra i vari aspetti tecnici e terminologici di questo linguaggio figurativo mentre un selezionato numero di incisioni antiche esemplifica quanto esposto nel video. Tra queste incisioni da segnalare acqueforti originali di Salvator Rosa, Canaletto, Bernardo Bellotto, William Hogarth e Francisco Goya. Sempre in questa sala si potrà ammirare La Sibilla del Guercino, affiancata da una stampa che la traduce a bulino. Chiude la mostra la sezione dedicata all’Accademia Clementina, istituzione che stava nascendo proprio negli anni in cui Piazzetta si trovava a Bologna. Nella sala sarà possibile vedere la lettera autografa di Piazzetta. Curata da Francesco Paolo Petronelli, la Mostra, allestita a Bologna, nelle sale espositive della Galleria al secondo piano di Palazzo Fava, sarà aperta al pubblico fino al 27 novembre.